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venerdì 10 maggio 2013

NON SI MUORE PER AMORE


Si tratta di un evento più o meno tragico che spesso dà la stura a una serie di comportamenti che possono oscillare tra l’irrazionale, l’aggressivo e l’autolesionista. Tutte cose che a ragion di logica non andrebbero fatte, ma che in quei momenti sembrano l’unica soluzione.
Amiche, sappiate che  e che prima si accetta la perdita, prima ci saremo dimenticate di averla subita. Senza un’accetta
non si muore per amorezione di tutto questo qualsiasi percorso è inutile.
Inizialmente, in particolare se la fine sopraggiunge in maniera improvvisa, si tende aminimizzare. Si pensa/spera che l’altro ritornerà, che ha confuso qualche suo dubbio o quant’altro come mancanza d’amore. Il più delle volte rimane un’illusione…
Una volta capito che l’amore è realmente finito, si sprofonda in una straziante sofferenza. Bisogna a questo punto concedersi  senza remore una fase di lutto. In questo periodo, che ha durata diversa a seconda della persona, bisogna far uscire fuori tutto il nostro dolore, non vergognarsi per qualche lacrima o… fiumi di lacrime, non siamo dei robot.
Quello di cui avremmo bisogno ora è avere accanto persone che semplicemente ascoltandoci raccolgono il nostro dolore alleviandoci un po’ la sofferenza.
Oltre che il dolore, anche la rabbia non deve essere sottovalutata, bisogna cacciarla via quanto prima. Non vi consiglio certo di rigare macchine o avvelenare cibi, magari, però, una partitina a freccette tra amiche potrebbe starci. Il bersaglio? Em… a voi la scelta!
Altro consiglio importante che vi do è il distacco assoluto dalla persona che ci ha lasciato. Spesso per soffrire meno si tende a mantenere un minimo di relazione… non c’è cosa più sbagliata. In questo modo prendiamo in giro noi stesse, non facciamo che illuderci prolungando così l’agonia.
Agire, questo bisogna fare! Dobbiamo pensare più che mai a noi stesse per riempire ogni vuoto lasciato. Trovare nuovi interessi prima di tutto, certo questo non riempirà quel vuoto ma sicuramente ci aiuterà a non pensarci 24 ore al giorno.
La fine dell’amore rappresenta anche un momento di crescita, di rafforzamento delle proprie capacità di superare le difficoltà. Se ci riusciremo, saremo sicuramente più forti e più maturi di prima.
L’alleato migliore per la fine di un amore è, senza alcun dubbio, il tempo che con il suo trascorrere cicatrizza ogni ferita.
Per quanto doloroso e lento possa essere questo percorso di superamento della fine di un amore, arriverà un momento in cui vi accorgerete di essere guariti e quel momento sarà senza dubbio per voi una rinascita, sarà come svegliarsi da un letargo che ci ha fatto perdere istanti magnifici della nostra vita ma che ci farà apprezzare ancora di più tutto quello che verrà.
Non siete o sarete né le prime né le ultime a essere lasciate, sono cose che capitano a tutti e non sarà certo piangendo, addossandovi colpe che non avete o guardando il cellulare che non squilla che supererete la cosa… Forza di volontà, grinta e AMOR PROPRIO, saranno queste le cose che vi aiuteranno poi a guardare questa fase della vostra vita con il sorriso sulle labbra.
Amiche mie, come diceva Lucio… che non si muore per amore è una gran bella verità.

giovedì 25 aprile 2013

SI PARLA DI DEPRESSIONE


Si Parla Spesso de depressione nel Quadro Generale delle Nazioni Unite o, Nello Specifico, di Depressione post-parto o dopo eventi il Che SI possono rivelare traumatici per la persona il Che li vive. Una Realtà diffusa, ma non trattata con la medesima ATTENZIONE, E La Depressione conseguente Il Giorno del sì : Il matrimonio può infatti Essere Causa di Momenti bui Nella donna, di Momenti di giù il Che vanno affrontati Nel Modo Giusto. Vediamo venire.

Nella Depressione post-matrimonio Si Può Cadere fácilmente, per svariati Motivi: i preparativi delle nozze, l'ansia Che derivati ​​dall'attesa di Quel Giorno, il doversi poi abituare un Ritmi ea Dinamiche di Vita Differenti, Sono Tutte causa di Una possibile Depressione , SOPRATTUTTO SE il soggetto il Che SI ritrova a Vivere Tutto cio ha Onu Carattere fragile.
Un Fattore diffuso e Il Senso di solutudine : chi prima del matrimonio non conviveva ed era quindi abituato alle attenzioni dei genitori, dei fratelli o delle proprie sorelle, puo da subito ONU Forte Senso di Perdita affrontando La Nuova Vita al Fianco di ONU Marito talvolta assente una . Causa del Lavoro
Vediamo venire ovviare a this situazione e venire scongiurare L'arrivo di QUESTO Stato d'animo:
- Accetta il Cambiamento : il Primo Passo per EVITARE di Cadere nella sezione Un Eventuale sconforto Consiste Nel Capire il Che Nella Vita SI DEVE Crescere. I cambiamentei Arrivano, le PERSONE Maturano e vanno avanti per la Loro strada. A Voi non Resta Che fare lo Stesso, e il matrimonio E Fatto per permettere di iniziare QUESTO percorso non da soli, ma a tempo debito.
- Alle prime avvisaglie di solitudine o di noia, Semper Parlane con il compagno . Attenzione a farlo però Nel Modo Giusto:. Vietato lamentarsi, argomentate e affrontate la Cosa a Mente lucida e con spirito d'Indagine L'idea: per le sposine casalinghe e il Che possono avvertire ONU Senso di solitudine Maggiore RISPETTO un chi ha Ritmi di Lavoro Serrati , c'e la possibilita di riempire QUESTO vuoto in Molteplici modi, Dagli hobby alla cura di animale domestico delle Nazioni Unite, il Che Cosa riempie di gioia e AIUTA a temprare Caratteri non Molto Forti.
- Accettate l'incognita del Futuro: Spesso l'ansia pre-nozze sfocia in UNA paura, Quella Che la persona Scelta non SIA la persona Giusta. Una paura Che Puo Andare Oltre Il Giorno del SI, QUANDO Tutto solitamente torna a Posto. In QUESTO funzione caso bisogna saper Lavorare su se Stessi, sul Proprio rapporto, scacciando le inutili illazioni e Gli scherzetti il ​​Che La mente talvolta tende a tariffa.
- Se la situazione non E invece gestibile, Si avverte Onu Malcontento forte, un'incompresinsibile irrequietezza e ONU Senso di disagio Nel rapporto, E Il caso di chiedere l'Aiuto di Uno specialista.La Depressione e Una vera Malattia e va trattata da favola prima il Che conduca a conseguenze disastrose per se Stessi e per la coppia.

mercoledì 24 aprile 2013

6 CONSIGLI PER DIRLI DI NUOVO "SI" ALL'AMORE


Si potrebbe pensare che sia più facile lasciare, che essere lasciati. Ma non è sempre così semplice! Sul momento, si ha l’impressione di non riuscire più ad alzarsi. Fortunatamente hai ben altro da fare e non c’è tempo per abbatterti… Mostrati decisa a non respingere le frecce di Cupido. Ecco qui « la prova del 6 »!
Dopo aver a lungo riflettuto sul da farsi, hai preso la decisione giusta, l’hai annunciata e accettata. Rompere è il primo passo. Rispettarlo, e ricominciare poi, si rivela essere, talvolta, un vero percorso ad ostacoli. I nostri consigli per smetterla di piangere e cominciare a rialzarsi.

Resistere!

L’hai lasciato… La parte più difficile è andata, o almeno questo è quello che credi. Dopo aver tirato un sospiro di sollievo, arrivano presto nuove prospettive e punti di vista a tormentarti. Spesso provengono dal tuo entourage più stretto (amici, famiglia e colleghi di lavoro). Alcuni ti sostengono con un « Hai fatto bene, non ti meritava », o un « Ti sei liberata di un bell’impiccio ». Altri al contrario intonano un « Non troverai mai di meglio, era una perla rara… »
Il consiglio: « Queste osservazioni sono il riflesso della tua ambivalenza interiore », nota Patricia Delahaie autrice di « Comment guérir du mal d’amour » (« Come guarire dal male d’amore » [N.d.T.]). Anche se la decisione è maturata nel tempo, una volta consumata la rottura, le domande sulla scelta che hai fatto sono inevitabili. Annotati in un quaderno il perchè hai deciso di rompere, in modo da ricordartene al momento opportuno, rinforzando così la tua scelta.

Scacciare il senso di colpa!

Quando si è già vulnerabile per la rottura, a volte basta un nonnulla perché il senso di colpa invada il tuo spazio vitale. La maggior parte del tempo si manifesta in reazione ad un supposto errore o a rimorsi intimamente legati all’idea che le cose sarebbero potute andare diversamente. Senza dimenticare la reazione del partner, le eventuali telefonate (tutte alquanto infelici) o il suo aspetto da cane bastonato, che non aiutano di certo… Tutto questo può seriamente mettere a dura prova la tua determinazione a voltare pagina.
Il consiglio : « Il senso di colpa va di pari passo con una responsabilizzazione eccessiva» spiega Patrice Delahaie. Forse tendi a sentirti responsabile della gioia e del malessere altrui? A cominciare dal tuo ex… Ma se esiste una responsabilità di cui farsi carico, è quella del tuo benessere. La soluzione migliore è concederti un po’ di tempo per prenderti cura di te stessa. Fai una lista di tutto ciò che non avevi più il tempo o l’energia di fare quando eri in coppia… E impegnati davvero ».

Accettare la sofferenza!

Se ti senti triste, è normale. Essendo ogni tristezza legata all’idea di perdita, la tua rottura ne è molto semplicemente la causa. Siamo tristi perchè qualcosa è cambiato. É una fase transitoria che deve permetterti di accettare la nuova realtà, occorre elaborare il lutto di ciò che non c’è più. Più facile a dirsi che a farsi!
Il consiglio: « Non si lascia solo un compagno, ma un contesto. E che tu sia o meno all’origine della separazione la realtà non cambia » precisa Patricia Delahaie. La cosa migliore da fare è lasciarsi prendere dall’emozione, esprimendola, piangendo… Molto semplicemente, come farebbe un bambino. Senza preoccuparsi di ciò che ci passa per la testa. Le lacrime hanno la funzione di lavarci dagli agenti stressanti che secerniamo quando siamo sconvolti. Possiamo in seguito concederci il lusso di parlarne e di farci consolare finché non emerga nuovamente il desiderio di stare bene.

Lottare contro il fallimento!

Finire una relazione che non è giusta per noi è prima di tutto una vittoria…Tuttavia il senso di fallimento che ne deriva è quasi inevitabile. Avere iniziato questa rottura permette di sentirsi meno minacciati, ma è una tappa che in ogni caso ti rende vulnerabile.
Il consiglio: «  Ci abbiamo creduto ma, alla fine, la sensazione di non avercela fatta prevale » rivela Patricia Delahaie. Ancora una volta, è questione di tempo. Questo momento di confusione va spesso di pari passo con la rottura, ma dovrebbe poi cedere il passo al sollievo di aver fatto la scelta giusta. La soluzione ? Armarsi di santa pazienza! La situazione sfocerà sicuramente in un nuovo benessere e troverai piano piano un equilibrio.

Fare il punto!

Al momento di una rottura la tentazione di fare tabula rasa, e di rifarsi una vita, è forte. Riscrivere la storia della propria vita partendo da zero. In realtà, si tratta piuttosto di continuare a scrivere, tenendo conto degli errori del passato e di ciò che questi ci hanno insegnato…
Il consiglio: La vita di coppia ti ha fatto attraversare diverse prove, qualunque esse siano, che ti hanno fatto crescere. « Fare il punto, a mente fredda, ci fa progredire » suggerisce Patricia Delahaie. Conoscendoti meglio, ti regali nuove chances per andare verso una direzione che ti si addice maggiormente.

Sperimentare l’ottimismo.

Il pericolo, quando si provoca una rottura, è di urlare forte e chiaro « io non ci casco più! ». Protetta dal tuo muro difensivo, rischi di chiuderti ad ogni altro incontro. Ma se invocare l’aiuto di Cupido, subito dopo la rottura, non è consigliabile, il contrario lo è altrettanto.
Il consiglio: Una volta superato il lutto della separazione (un momento diverso e personale per ognuno), mostrati ottimista. Dopo tutto, gli uomini non sono tutti dei vigliacchi, e le donne non sono tutte seduttrici senza cuore. Abbi fiducia, ritrova il piacere d’amare, a cominciare da te stessa, è senza dubbio il modo migliore per incontrare un nuovo amore, questa volta più in sintonia con la tua personalità