domenica 26 maggio 2013

IL PRIMO APPUNTAMENTO, I CONSIGLI PER LEI E PER LUI

 Il primo appuntamento per lei
Al primo appuntamento, soprattutto se si tratta di un cocktail o una cena romantica, prima di iniziare a parlare, il vostro lui guarderà come siete vestite. Gli uomini, si sa, hanno una vista molto arguta e sono attirati per prima cosa dall'aspetto fisico. Con questo non significa, che bisogna essere delle modelle ed avere a tutti i costi una linea invidiabile!
  • Ogni look trasmette personalità, stile e gusto 

La minigonna è sicuramente da evitare se non avete delle gambe belle. Non sta bene a tutte e se indossata al primo appuntamento, potreste passare per una donna superficiale.
Se avete un bel décolleté, potete metterlo in mostra ma senza esagerare. Una scollatura troppo osé attirerebbe lo sguardo del vostro interlocutore spostando l’attenzione dai vostri discorsi mandando un messaggio diverso da ciò che volete.
I jeans vanno bene se abbinati ad accessori molto femminili come top, camicie e bluse più particolari ed eleganti. Molto indicato, anche un bell'abito a tubino, tinta unita o a fantasia secondo i vostri gusti e la vostra silhouette.
Da evitare pettinature strane o troppo elaborate. Meglio un taglio semplice e una piega naturale.
Evitate di indossare scarpe scomode, ma tralasciando quelle da ginnastica. Per l’occasione è più adatta una calzatura maliziosa e femminile. Se non siete abituate a portare un tacco molto alto, evitatelo, rischiereste di sembrare impacciate e goffe, di soffrire con i piedi, oltre ad avere la possibilità di inciampare e cadere. Quindi via libera dunque a ballerine, sandali e a tutte quelle scarpe che vi permetteranno di avere un’andatura sexy e naturale.
Attenzione alla postura!
Ancheggiate nel modo appropriato, e ricordatevi che camminando dovete inviare anche dei segnali, pertanto, la testa deve essere alta, le spalle devono stare indietro, la schiena dritta e l’incedere deve essere principesco.
  • Come truccarsi? 

La maggior parte degli uomini preferisce un trucco acqua e sapone. Ciò non toglie che se avete delle occhiaie, sarà il caso di coprirle. Il make-up del vostro viso, dovrà essere comunque naturale, ma allo stesso dovrà tempo riuscire a camuffare gli inestetismi cutanei.
Armatevi di correttore, fondotinta e cipria o fard, ma non esagerate con le quantità. Scegliete creme idratanti colorate se non siete sicure del risultato, così da dare un po’ di colorito all'incarnato evitando gli eccessi. Se apparirete con un volto curato ma allo stesso tempo truccato leggero, farete la vostra figura e non metterete il dubbio che una volta struccate potreste essere irriconoscibili.
Per le labbra, scegliete un rossetto o un gloss che si adduca al vostro incarnato, al colore dei vostri occhi e al colore dell’abito. Evitate tinte troppo accese. Definite il contorno delle labbra con una matita dello stesso colore, e stendete il gloss o il rossetto. Sul rossetto, volendo, potete applicare anche un po’ di lucidalabbra.
Per dare un tocco di luminosità al vostro sguardo, potete optare per l’ombretto da applicare sulle palpebre seguendo gli stessi accorgimenti di sopra. Anche in questo caso, usatelo con sobrietà.
Se i vostri occhi sono piccoli, passate una matita per definirli e ingrandirli senza esagerare. La linea deve essere leggera. Attenzione anche al colore. Per finire, una passata di mascara nero.
Curate le mani e i piedi. Usate una buona crema idratante. Evitate di lasciare unghie troppo lunghe e usate uno smalto che sia neutro o bianco latte se volete sembrare più semplici e raffinate, o colorato se volete apparire più sexy e sofisticate.
Usate un buon profumo ma senza esagerare!
  • Come comportarsi?

Mentre vi dirigete verso il luogo dell’incontro, pensate anche a quali potrebbero essere gli argomenti della conversazione nel corso della serata.
Cercate di parlare del più e del meno, e soprattutto di voi ma senza annoiarlo. Evitate la politica: gli uomini possono innervosirsi quando si tocca questo argomento, essendo spesso rigidi nelle loro idee. Evitate anche di parlare di motori e calcio perché non essendo esperte rischiate di infilarvi in una conversazione a senso unico.
Parlate delle cose che amate come: genere di film, musica, ballo, sport che praticate, di come passate il vostro tempo libero: serviranno per farvi conoscere e chissà magari scoprire che avete interessi comuni.
Se vi considerate delle timide non abbiate paura a confessarlo, lui vi aiuterà e vi metterà a vostro agio.
  • Siate femminili

Attraverso il corpo si manifesta se si è o meno interessate o attratte dall'altro  Se accavallate le gambe, fatelo lentamente soprattutto se avete la gonna, e toccatevi i capelli mettendoli di lato scoprendo la nuca, farete sicuramente colpo! Evitate di parlare con la bocca piena, e state attente a non avere cibo sui denti.
Guardatelo dritto negli occhi mentre vi parla e sempre con attenzione! Sforzatevi di ridere alle sue battute così facendo, alzerete la sua autostima.
Infine, quando arriva il conto, non fate finta di niente: sicuramente, sarà lui ad offrirvi la cena, o il cocktail. Gli uomini apprezzano la donna che si offre di pagare la sua parte, al contrario, possono offendersi se vuole pagare tutto o se lei non fa il gesto, di ringraziare.
Se si offre di riaccompagnarvi a casa accettate il suo invito, è un gesto cavalleresco e sarà più tranquillo di avervi ricondotta a casa sana e salva. Lo stesso vale anche qualora foste andata all'appuntamento con la vostra auto, potrà comunque sco
rtarvi con la sua .
- Il primo appuntamento per lui
  • Look da bravo ragazzo ma misterioso 

Per un primo appuntamento con la vostra lei non è necessario indossare cravatta, camicia e giacca, soprattutto se non siete abituati a portarli: rischiereste di apparire “ingessato” in uno stile che non vi si adduce. Optare, invece, per una moda casual-chic.
Sì dunque ad una camicia classica su pantaloni classici o jeans. E se proprio volete indossare una giacca, sceglietene una dal taglio sportivo.
Puntate su un look da bravo ragazzo ma che sia anche un po’ misterioso, questo affascina e stimola nella donna l’istinto materno.
Non eccedete con la barba incolta o con il capello ribelle.
Evitate di utilizzare del gel, alle donne piace mettere le mani in testa e sentire i capelli morbidi e puliti.
  • Di cosa parlare?

Gli argomenti da affrontare sono davvero tanti. Parlate di come trascorrete il vostro tempo libero, evitando di soffermarvi su motori, calcio e politica. Non essendo preparata sull'argomento potrebbe annoiarsi e sentirsi a disagio.
Cercate di non parlare neppure delle vostre precedenti esperienze sentimentali. Se poi il discorso cade sull'argomento state attenti. Non elogiate i pregi delle vostre ex e nemmeno i loro difetti perché la vostra lei, potrebbe pensare che siete il tipo che parla delle sue esperienze intime con una certa facilità, cosa che una donna detesta. Siate discreti. Meglio omettere qualche particolare!
  • No all'eccesso di alcool

Un bicchiere di vino in compagnia va bene ma bere troppo, soprattutto liquori forti, rischia di rovinare l’atmosfera. Optate per un vino o un cocktail non troppo pesante ne per voi ne per lei.
Se vi mostrerete esperti di vino farete una bella figura, meglio non strafare però, perché rischiate di passare per un bevitore accanito.
Evitate inoltre, di offrirle troppi cocktail, perché potrebbe pensare che volete stordirla con l’alcool e avere secondi fini. Quando vi avrà conosciuto meglio, magari potrete offrile un bicchiere in più. Tra l’altro, dovendo guidare, è bene essere coscienziosi e prudenti.
  • Siate un gentleman

Se invitate una donna per un appuntamento galante, è opportuno che vi offriate di andarla a prendere.
Apritele la porta dell’auto, lasciatela passare avanti a voi quando entrate nel locale e spostatele la sedia quando vi mettete a tavola. Sono piccoli, ma importanti accorgimenti per conquistarla.
Al primo appuntamento evitate poi, di presentarvi con un mazzo di fiori, potrebbe pensare che lo fate con tutte. Al secondo appuntamento o al terzo, magari, potete donarle un piccolo fiore. Assicuratevi però di conoscere il significato di quello che state regalando.
Infine, fate sentire la vostra lei speciale, così facendo non potrà non innamorarsi di voi!

CONSIGLI PER GLI SDOLESCENTI

Amore consigli generali per gli adolescenti Uno dei consigli più importanti è quello di rimanere qui spensierato e godetevi la vostra relazione. Dato che sono nella tua adolescenza è importante che lei prenda piccoli passi quando si tratta di vostro rapporto. Non perdere attenzione su altre cose. E ‘bello se si è innamorati di qualcuno, ma questo non dovrebbe impedirvi di altri obiettivi che vi siete regolati per lei. Career è importante. Mentre in un affare mantenere i vostri obiettivi accademici importante. Questo è importante perché quando si è nei vostri anni dell’adolescenza accademicamente i tempi sono cruciali. Amore romantico consigli per gli adolescenti Dopo aver discusso degli aspetti gravi di amore adolescente che è giunto il momento per ottenere tutti romantico e sdolcinato. È possibile leggere i consigli d’amore adolescenti indicati di seguito e seguire quelli che si ritengono importanti. Essere casual e leggero: essere casuale, semplice e amante del divertimento con il vostro partner. Non fare troppo sul serio e dare il vostro partner alcuna pressione. Fare piani per incontrarsi, andare per i film, il pranzo e le altre uscite e hanno un grande momento insieme. Hanno meno aspettative: Il modo migliore per mantenere il vostro amore sano è quello di avere meno aspettative. Sappiate che voi la gente è giovane e sono solo di arrivare a conoscersi meglio. Focus sulla spesa per momenti buoni e al presente. Abbi cura di te: Si dovrebbe sempre prendere cura di te. Cose semplici come vestirsi bene e il regime di salute vi renderà ancora più attraente per il vostro partner. Non farti mai mancare a se stessi. Quando si prende cura di voi stessi il vostro partner si prende cura di te. L’amore Consigli economica per gli adolescenti Questa è una delle parti più cruciali. Quando si è in amore e poi si deve prendere cura delle uscite, film, regali e simili. Poiché siete nei vostri anni dell’adolescenza non si sarebbe avere i soldi enormi a vostra fine. Pertanto si consiglia di seguire alcuni consigli d’amore importanti e pianificare di conseguenza. Abbiamo suggerito le seguenti linee guida economiche per gli amanti amore: - Provate e olandese il disegno di legge spesso. Questo è anche un modo sano di mantenere un rapporto equilibrato. Condividere il disegno di legge contribuisce a ridurre lo stress da un’estremità. Per quanto riguarda i regali non andare all appariscente e costoso. Prendi qualcosa di semplice ea prezzi ragionevoli. È quindi possibile personalizzarlo secondo la vostra scelta. Sarebbe bene se fare qualsiasi tipo di lavoro a tempo parziale. Mentre la spesa salva una parte della paghetta. Sarebbe utile più tardi, quando si vuole dare il vostro partner alcun regalo a sorpresa. Questi sarebbero alcuni dei consigli d’amore facile per i ragazzi che sono sempre utili. 

venerdì 10 maggio 2013

COME AVERE MAGGIORE FIDUCIA IN SE STESSA


L’autostima non è una qualità innata. Alcuni ne hanno da vendere, altri ne hanno davvero troppo poca. Ma perché è così importante? E, soprattutto, cosa fare per avere più di fiducia in se stessa?
Perché è importante?Chi non ha fiducia in se stesso non fa altro che sottovalutarsi, non immaginando minimamente che gli altri possano riconoscergli delle qualità. La mancanza di autostima gli impedisce di prendere l’iniziativa e di farsi avanti. A che serve provare, se nessuno crede in te? Ma così si perdono un sacco di occasioni!
Poi, ci sono le persone poco sicure di sé che, per sentirsi a loro agio, recitano una parte e costruiscono un’immagine di sé che, in realtà, non appartiene loro. Queste persone avranno serie difficoltà nel trovare la propria strada e nel vivere pienamente la loro vita.
L’autostima, invece, permette di avere fiducia in se stessa, di pensare in modo autonomo e di agire con maggiore libertà, conferendo, così, rendendo autentici i rapporti con gli altri e permettendoci di sentirci realizzati.

Come recuperare?
Se non hai fiducia in te stessa, devi prendere coscienza del fatto che anche tu hai una personalità. Devi avere le idee ben chiare su quello che sei davvero: una persona unica, con delle passioni, un carattere, dei gusti... In seguito, prova a valorizzare le tue qualità, ciò che sai fare meglio: la tua capacità d’organizzazione, quella di ascolto, il tuo talento culinario... Di sicuro c’è un campo in cui ti senti più a tuo agio! Non esitare, quindi, a fare una lista delle tue qualità nero su bianco, per prenderne davvero coscienza.
Devi anche saperti liberare dai giudizi ricevuti durante l’infanzia o l’adolescenza. Molto spesso, la mancanza di autostima è causata da parole o critiche negative ricevute durante queste importanti fasi del processo di crescita.
Le 5 regole dell’autostima
1 – L’accettazione
Devi riconoscerti il diritto di avere delle opinioni, dei pensieri, dei comportamenti. E accettarli, non denigrarli o negarli mai. Nella vita di tutti i giorni, quindi, devi sforzarti di esprimere il tuo punto di vista nelle discussioni, anche se va contro la posizione degli altri, e anche se immagini che non sia interessante. Per iniziare, prova a farlo con un pubblico ristretto, in famiglia, per esempio. Poi, quando inizi a sentirti più a tua agio, esprimi la tua opinione ai tuoi amici. E, alla fine, prova a farlo in ufficio, con i colleghi e durante le riunioni.
2 – L’affermazione
Sii autentica nelle tue relazioni, non cercare di forzare la realtà per piacere agli altri. Non copiarli, perché ognuno possiede il proprio modo di esprimersi. Per esempio, prova a comprare dei vestiti che ti piacciano davvero, invece di copiare sempre il look della tua amica super chic! Osa: dì al tuo partner che non hai amato per niente quel film che, invece, a lui è piaciuto tanto.
3 – Fissa degli obiettivi
Delle sfide quotidiane. Per farlo, devi conoscere le tue capacità e i tuoi limiti, fissandoti degli obiettivi realizzabili. Vai piano, per gradi, aumentando progressivamente la difficoltà delle tue prove. In seguito, osserva i risultati per renderti conto di cosa hai bisogno di cambiare in te stessa. Analizzare i propri errori permette di capire dove si è sbagliato evitando, così, di ripeterli.
4 – Sdrammatizza
Ripeti mattina e sera: “posso riuscirci”, “ho le capacità per questo lavoro “sono la migliore”... Il pensiero positivo ti permette di recuperare un po di fiducia in te stessa e smettere di vedere tutto nero. Ma se vuoi che questo metodo sia efficace, devi credere davvero nelle tue forze!
5 – Affronta le situazioni che temi
Invece di evitare le situazioni che ti mettono a disagio, devi affrontarle e andare avanti. Non abbassare lo sguardo quando ti guardano, se uno sconosciuto ti rivolge la parola, rispondi e rilancia la discussione... La cosa più importante è fare nuove esperienze per poter affrontare, un po’ alla volta, le situazioni che ti angosciano di più.

LA GELOSIA


Lui guarda una bella ragazza per strada, e dentro di te scatta subito la gelosia. E' normale? Come tenere sotto controllo questo spiacevole sentimento? Spiegazioni.
L'espressione di una pauraSecondo la definizione del dizionario la gelosia è: un sentimento di dolorosa inquietudine di una persona che, provando un desiderio di possesso esclusivo, teme un'infedeltà da parte della persona amata. E' dunque un miscuglio di paura e di collera: paura di perdere chi si ama, e rabbia di vederlo interessarsi a un'altra persona. Dietro alla gelosia  si nasconde un vero e proprio desiderio di possedere l'altro, di controllarlo.

Le origini della gelosia
Secondo Freud, è normale essere gelosi. Questa emozione ha le sue radici nell'infanzia: infatti proviamo tutti il bisogno di essere amati, e fin dall'infanzia. Vogliamo addirittura essere i preferiti dei genitori. All'arrivo del fratellino o della sorellina, abbiamo paura di essere abbandonati, trascurati, e che tutta l'attenzione vada all'ultimo arrivato. E' cosi' che nasce la gelosia nei confronti di fratelli e sorelle.
Molti anni dopo questa esperienza si ripete, e questa emozione riaffiora con il nostro partner: ci dimostrino tutti un po' gelosi, in un'occasione o in un'altra.
Ma, se questo sentimenti diventa più opprimente, significa soprattutto che non si ha fiducia in su stesi
La persona gelosia dubita non solo della fedeltà dell'altro, ma soprattutto di se stessa, del suo fisico, delle proprie capacità di seduzioni. Pensa di non meritare l'amore del partner.
Le astuzie per sconfiggere la gelosia
Ecco qualche semplice astuzia da mettere in pratica nella vita di tutti i giorni, per sconfiggere la gelosia.
Fai la lista delle situazioni che scatenano in te la gelosia, e analizzale obiettivamente. Inverti i ruoli, e chiediti se il tuo uomo farebbe bene ad essere geloso ogni volta che guardi o che parli ad un altro. In questo modo imparerai a relativizzare.
Comunica. Condividi con il tuo partner dubbi e paure, senza per questo spaventarlo. Digli che ci stai male quando non riesce a distogliere gli occhi dalla scollatura della tua amica. Vedrai, non rimarrà indifferente alle tue emozioni.
Staccati dal tuo partner. Trascorrete del tempo ognuno per contro suo, tu con le tue amiche e lui con i suoi amici. Approfitta di questi momenti di liberà ed evita di assillarlo con migliaia di domande quando torna a casa.
- Insieme al tuo uomo, fai una lista di tutte le tue doti, delle tue qualità fisiche, di quello che gli piace di te. Ogni volta che senti crescere la gelosia, rileggi questa lista, per rassicurarti e non perdere di vista che ama te e non quella bionda dalle gambe che non finiscono mai.
Quando la gelosia diventa una malattiaEssere infastidita quando il tuo uomo guarda un'altra è una cosa. Ma spiarlo, frugare nelle sue tasche, leggere i messaggi sul suo cellulare, è un'altra. In questo caso la gelosia si sta trasformando in ossessione. Si inizia a cercare gli indizi del tradimento, a deformare tutto quello che il partner fa o dice. Quando la gelosia diventa patologica la cosa migliore è andare da uno specialista, per riprendere il controllo della situazione e ritrovare fiducia in  stessi e nel proprio partner.

NON SI MUORE PER AMORE


Si tratta di un evento più o meno tragico che spesso dà la stura a una serie di comportamenti che possono oscillare tra l’irrazionale, l’aggressivo e l’autolesionista. Tutte cose che a ragion di logica non andrebbero fatte, ma che in quei momenti sembrano l’unica soluzione.
Amiche, sappiate che  e che prima si accetta la perdita, prima ci saremo dimenticate di averla subita. Senza un’accetta
non si muore per amorezione di tutto questo qualsiasi percorso è inutile.
Inizialmente, in particolare se la fine sopraggiunge in maniera improvvisa, si tende aminimizzare. Si pensa/spera che l’altro ritornerà, che ha confuso qualche suo dubbio o quant’altro come mancanza d’amore. Il più delle volte rimane un’illusione…
Una volta capito che l’amore è realmente finito, si sprofonda in una straziante sofferenza. Bisogna a questo punto concedersi  senza remore una fase di lutto. In questo periodo, che ha durata diversa a seconda della persona, bisogna far uscire fuori tutto il nostro dolore, non vergognarsi per qualche lacrima o… fiumi di lacrime, non siamo dei robot.
Quello di cui avremmo bisogno ora è avere accanto persone che semplicemente ascoltandoci raccolgono il nostro dolore alleviandoci un po’ la sofferenza.
Oltre che il dolore, anche la rabbia non deve essere sottovalutata, bisogna cacciarla via quanto prima. Non vi consiglio certo di rigare macchine o avvelenare cibi, magari, però, una partitina a freccette tra amiche potrebbe starci. Il bersaglio? Em… a voi la scelta!
Altro consiglio importante che vi do è il distacco assoluto dalla persona che ci ha lasciato. Spesso per soffrire meno si tende a mantenere un minimo di relazione… non c’è cosa più sbagliata. In questo modo prendiamo in giro noi stesse, non facciamo che illuderci prolungando così l’agonia.
Agire, questo bisogna fare! Dobbiamo pensare più che mai a noi stesse per riempire ogni vuoto lasciato. Trovare nuovi interessi prima di tutto, certo questo non riempirà quel vuoto ma sicuramente ci aiuterà a non pensarci 24 ore al giorno.
La fine dell’amore rappresenta anche un momento di crescita, di rafforzamento delle proprie capacità di superare le difficoltà. Se ci riusciremo, saremo sicuramente più forti e più maturi di prima.
L’alleato migliore per la fine di un amore è, senza alcun dubbio, il tempo che con il suo trascorrere cicatrizza ogni ferita.
Per quanto doloroso e lento possa essere questo percorso di superamento della fine di un amore, arriverà un momento in cui vi accorgerete di essere guariti e quel momento sarà senza dubbio per voi una rinascita, sarà come svegliarsi da un letargo che ci ha fatto perdere istanti magnifici della nostra vita ma che ci farà apprezzare ancora di più tutto quello che verrà.
Non siete o sarete né le prime né le ultime a essere lasciate, sono cose che capitano a tutti e non sarà certo piangendo, addossandovi colpe che non avete o guardando il cellulare che non squilla che supererete la cosa… Forza di volontà, grinta e AMOR PROPRIO, saranno queste le cose che vi aiuteranno poi a guardare questa fase della vostra vita con il sorriso sulle labbra.
Amiche mie, come diceva Lucio… che non si muore per amore è una gran bella verità.

martedì 7 maggio 2013

COME ELEVAR UNA RELAZIONE A DISTANZIA


L’estate è un periodo decisamente florido per quanto riguarda flirt e passioni di una notte, ma a volte in vacanza si trova anche l’amore e una volta tornati a casa ci si ritrova alle prese con una relazione a distanza. Interminabili telefonate e weekend in capo al mondo possono anche essere divertenti all'inizio  ma a lungo andare si rischia di cadere in una routine noiosa oltre che faticosa. Servono idee quindi, qualcosa che riesca a rendere speciale ogni istante, nonostante i chilometri che separano i due amanti.
Superare l’assenza fisica del partner non è facile, supponendo che sia la stessa cosa anche per l’altra parte in causa si può sempre cercare di rendere la distanza meno dolorosa inviando spesso piccoli doni. Non è necessario investire un patrimonio in rose rosse e oggetti preziosi, ma non c’è nemmeno bisogno di aspettare un’occasione per far sentire la nostra presenza spedendo qualcosa di simbolico o oggetto personale che magari coinvolga più sensi: un cd, una felpa col nostro profumo,biscotti fatti a mano e così via.
Grazie alle webcam e alla moderna tecnologia alcune cose quotidiane possono essere fatte insieme anche se ci si trova dall'altra parte del pianeta. Magari il Cyber sesso non fa per tutti, ma ci si può comunque organizzare per una cenetta a lume di candela, preparando lo stesso menù e consumandolo contemporaneamente chiacchierando via Skype. Certo, non è proprio la stessa cosa, ma può diventare un piacevole appuntamento settimanale.
Quando si è lontani anche condividere ogni singolo istante può mancare molto, si può provare a raccontarlo al telefono, ma verrà sempre a mancare qualche dettaglio importante e alla fine della chiamata rimarrà sempre qualcosa di non detto. Perchè non raccontare tutto attraverso un blog in formato coppia? Fotografie, canzoni, spezzoni di film possono aiutare a trasmettere le emozioni oltre che i fatti in sé e se entrambi collaborano al racconto il risultato potrebbe essere davvero divertente.
Insomma, la lontananza è sempre difficile da superare, ma grazie alla tecnologia è diventata un po’ più sopportabile, l’importante è usare un po’ di fantasia per sfruttare al massimo tutti i mezzi che abbiamo a disposizione per accorciare le distanze.

martedì 30 aprile 2013

IL DIVORZIO, LA FAMIGLIA,


Un grosso riassestamento è necessario quando i genitori si separano o divorziano. Nei figli si verifica quasi sempre una sorta di terremoto emotivo che non è possibile assorbire all’istante e che richiede del tempo per essere elaborato, oltre che alcune attenzioni da parte degli adulti. I figli possono già avere sentito parlare di separazioni  e divorzi, ma tutto cambia quando la cosa li tocca direttamente e cominciano a sperimentare la relazione con “un genitore per volta”. Che fare, in concreto, per loro?

 

Una famiglia, tante famiglie


La famiglia è una istituzione misteriosa se si considera che è sempre esistita in tutte le società umane del presente e del passato, ma che può avere strutture molto diverse. Se prendiamo, per fare un esempio, la famiglia “multipla” contadina della pianura padana della prima metà del Novecento (quando più coppie di sposi e la loro numerosa figliolanza vivevano sullo stesso podere e in un unico caseggiato) vediamo che essa era molto diversa  dalle  famiglie cittadine nucleari o seminucleari di oggi, composte da due o un solo genitore e un numero assai ridotto di figli. Analoga differenza esiste tra queste ultime e le famiglie del post-divorzio, composte da due seminuclei che si uniscono. In altre culture  può accadere che il capofamiglia sia il fratello della madre, lo zio materno, oppure la nonna.

Insomma, la famiglia può assumere connotazioni molto diverse in quanto tende ad adattarsi alle condizioni di vita, alle esigenze di lavoro e di sopravvivenza degli individui e delle comunità. I bambini, dal canto loro, sono inclini ad accettare ciò che trovano: per loro va bene la famiglia in cui nascono, purché abbia alcune prerogative irrinunciabili. In famiglia, loro, devono poter trovare ciò di cui hanno bisogno e cioè: affetto, rispetto dei tempi di sviluppo e di loro stessi come individui, disponibilità e responsabilità degli adulti, stabilità, sostegno nella crescita, autenticità nei rapporti. A traumatizzarli sono i cambiamenti improvvisi, le perdite delle figure di attaccamento, le liti ripetute e croniche, l’indifferenza, il caos educativo, l’assenza di linee di condotta, la solitudine, l’abbandono.

Un grosso riassestamento è necessario quando i genitori si separano o  divorziano. Nei figli si verifica quasi sempre una sorta di terremoto emotivo che non può essere assorbito all’istante e che richiede del tempo per essere “elaborato” e alcune attenzioni da parte degli adulti. Essi infatti hanno già sentito parlare di separazioni e divorzi, ma tutto cambia quando la cosa li tocca direttamente.


Dire la separazione

Sono pochi i figli che desiderano la separazione dei genitori; ciò accade soltanto quando le violenze e i litigi sono continui o eclatanti e loro sono abbastanza grandi da capire che non c’è altra via d’uscita. In casi del genere possono essere loro stessi a suggerire ai genitori di separarsi. In tutti gli altri casi i figli subiscono la scelta dei grandi, l’assenza del genitore lontano, e se le ostilità continuano (se sono strumentalizzati come portatori di messaggi sgradevoli, istigati contro l’uno o l’altro genitore) possono soffrire, vivere sensi di ansia, di colpa, di vergogna, fare tentativi per rimettere insieme papà e mamma, cercare di proteggerli, di risolvere i loro problemi… tutto ciò a spese della spensieratezza, dei giochi, dello studio.
Nei bambini c’è la paura latente di poter essere abbandonati e il divorzio rende reale e tangibile questa paura. L'intensità dell’emozione varia però in rapporto alle azioni e reazioni dei grandi. E' massima quando vi è una forte conflittualità e i genitori non comunicano ai figli la loro decisione, non li rassicurano sul fatto che continueranno a vederli, mostrano di non avere il controllo della situazione. Uno dei compiti delle coppie che si separano è perciò quello di spiegare ciò che sta avvenendo. Un altro è quello di non coinvolgere i figli nelle loro dinamiche sentimentali, di non strumentalizzarli per “vincere” sull’ex partner attraverso di loro.
I figli devono poter assorbire questo cambiamento esistenziale (che loro non hanno ricercato) senza grossi traumi e per questo servono parole chiare e rassicuranti. Hanno bisogno di ritrovare al più presto la tranquillità e per questo serve anche saper tacere su particolari che possono turbarli o mettere in cattiva luce un papà o una mamma cui sono affezionati, in cui si identificano o di cui hanno bisogno per essere rassicurati sulla loro identità di maschio o di femmina. I figli che diventano i confidenti dei genitori devono reggere un carico troppo pesante per le loro spalle.    
Un primo passo consiste, dunque, nel comunicare che i genitori si separano. Il genitore che se ne va urlando e sbattendo la porta  può creare un vero e proprio trauma; il figlio si sente abbandonato, impotente e non di rado colpevole. Anche il padre che scompare per lungo periodo adducendo un viaggio, un impegno di lavoro, può generare angosce e tormenti. Un bambino può pensare che non lo rivedrà mai più, che sia morto. 

Nel comunicare la notizia bisogna essere chiari ma non dilungarsi: generalmente i bambini sono troppo scossi per poter sentire altre spiegazioni. Si tornerà sull’argomento in seguito, rispondendo alle loro domande e chiarendo che loro non hanno alcuna colpa per quanto è accaduto.

E’ preferibile, se possibile, che la notizia venga data da entrambi i genitori insieme. Questo elimina la possibilità che il bambino pensi “forse papà non desidera separarsi veramente” o “posso cercare di convincere mamma a cambiare idea”. Se questo non è possibile, bisogna spiegare chiaramente che si tratta di una decisione presa di comune accordo: “mamma e io abbiamo deciso…”.

Le spiegazioni che i bambini si danno dei fatti che succedono rispecchiano ciò che diciamo loro oltre che la loro conoscenza del mondo e i loro bisogni emotivi. Un bambino di 4, 5, 8 anni a cui non sia stata data la notizia della separazione o sia stata detta una bugia o una mezza verità, può pensare che papà se n’è andato perché lui non  vale nulla, e questa considerazione può essere all’origine di autosvalutazione e risentimenti. E’ il caso di Sonia, una bambina vivace di 4 anni e mezzo, che non vede suo padre da circa tre mesi, né ha avuto sue notizie. Le è stato detto che papà è partito per un lungo viaggio. Da qualche tempo, Sonia, ha incominciato a parlare a un papà immaginario e spesso dice che il suo vero papà è il nonno. Quando alla fine papà la chiama al telefono, lei rifiuta di parlargli, lascia cadere la cornetta e scappa via dicendo “brutto… brutto…”. Il fatto si ripete più volte. In seguito, però, chiederà alla baby-sitter l’indirizzo di papà per inviargli una cartolina. Prendere l’iniziativa di rifiutare o accettare il contatto col genitore che l’ha “abbandonata”, dà l’impressione a Sara di riacquistare il controllo sulle scomparse e i ritorni di papà.

E’ meglio annunciare la decisione prima che sia messa in pratica. Se ne parla senza perdere la calma, senza accusare, senza fornire dettagli inutili o angoscianti e consentendo ai figli di porre domande, di esprimere il loro dispiacere e i loro timori. Si spiega che è una questione loro, che i figli non hanno né colpe né responsabilità, che l’amore di papà e mamma resta immutato, che il genitore che si allontana da casa si terrà in contatto e li vedrà spesso, che continuerà ad occuparsi di loro. I figli devono avere la sensazione che la situazione, sia pure spiacevole, è sotto controllo.

Fin dall’inizio i genitori deve sforzarsi di tenere separati i propri sentimenti da quelli dei figli. A parte casi particolari (l’altro è violento, malato di mente, alcolista, criminale, ecc.)  non si chiede di schierarsi con l’uno o con l’altro, né li si manipola sfruttandone l’ingenuità. Non si mettono loro in bocca giudizi o accuse. Non li si istiga contro l’ex in modi più o meno subdoli. Bisogna resistere alla tentazione di usarli come messaggeri o “spie”: poiché si fidano di noi essi rischiano di diventare il nostro capro espiatorio. Assimilando il messaggio al messaggero, possono arrivare a dubitare delle proprie percezioni, confondersi e alla fine convincersi di essere loro la causa di problemi di cui non hanno alcuna responsabilità. E man mano impareranno ad usare quelle stesse strategie di manipolazione che sono state usate con loro…


Parole per crescere

Se, travolti dal risentimento e dalla collera nei confronti dell’ex, non si riesce a pensare anche ai figli, meglio appoggiarsi a qualcuno capace di tranquillizzare i bambini, di spiegare che stanno passando un periodo difficile, ma che col tempo le cose cambiano e migliorano. Molta della nostra comunicazione passa attraverso il linguaggio del corpo, i ritmi e le abitudini, bisogna cercare perciò, soprattutto con i più piccoli, di alterare il meno possibile le loro routine (orari dei pasti, del sonno, dei giochi all’aperto, del bagno, ecc.) che, in momenti di turbolenza, rappresentano dei punti di riferimento sicuri, garantiscono stabilità, continuità. Mauro, 7 anni, ha una notevole proprietà di linguaggio. Parlando ad una amica di famiglia esprime con queste parole il senso di precarietà che sta vivendo: “mamma non è quasi mai a casa la sera”“nessuno mangia più alla stessa ora”“i miei genitori non fanno più nessuna attenzione a me, non mi ascoltano nemmeno”, “dobbiamo fare economia perché papà non ci dà i soldi… secondo te diventeremo molto poveri?”.

Mauro è preoccupato perché ha la sensazione che i suoi genitori abbiano perduto il controllo di loro stessi e dei figli, non rinuncia però a parlare, alla ricerca di spiegazioni che possano rimettere ordine nella sua vita e ridargli fiducia. I bambini separati hanno bisogno della parola più degli altri. Se in una famiglia unita, dove c’è un’intesa di massima, tante cose possono essere taciute e una semplice occhiata è sufficiente per intendersi, quando ci sono dei problemi, parlare diventa indispensabile, sia per poter affrontare tutte le questioni pratiche connesse al cambiamento, che per consentire ai sentimenti di emergere. Non si può far finta che nulla sia accaduto, che tutto sia com’era prima. Ecco alcune domande tipo e relative risposte.

D. Papà se ne è andato perché non mi vuole bene? (5-10 anni)
R. No, assolutamente. Non pensare mai una cosa del genere. Mamma e papà non erano più felici insieme, litigavano spesso così hanno deciso di separarsi. Litigare sempre è brutto. Papà continua a volerti bene come prima e se è possibile anche più di prima.

D. Nessun altro  in classe ha i genitori separati… (6-12 anni)
R. E’ un caso. In altre classi ci sono altri bambini i cui genitori sono separati. Non ti devi sentire a disagio. A volte quando ci sentiamo diversi dagli altri per qualcosa ci vergogniamo, ma è sbagliato. Sarebbe come se, in Africa, un bambino bianco dovesse vergognarsi perché tutti gli altri hanno la pelle nera. Anche se sei l’unico, in classe, ad avere dei genitori separati, la tua non è una condizione eccezionale o strana; non c’è un solo tipo di famiglia, ci sono famiglie con due genitori, famiglie con un solo genitore, famiglie in cui sono anche i nonni, famiglie senza figli, con un solo figlio, con molti figli e ci sono anche famiglie in cui c’è un patrigno o una matrigna. Come vedi le famiglie sono diverse una dall’altra.

D. Papà se ne è andato… te ne andrai anche tu?… (6 anni)
R. Ma che ti viene in mente! Io voglio stare con te, voglio restare in questa casa vicino a voi due che siete i miei figli. Papà se ne è andato soltanto perché io e lui non andavamo d’accordo. Lo sai che lui vi vuole bene…
D. Di notte, quando mi sveglio e penso che papà non dorme più qui ho paura… (7 anni)
R. E’ normale che questo succeda, ogni cambiamento porta con sé qualche problema. Ma nella vita bisogna saper affrontare i cambiamenti e vincere le paure. Non è detto che tu ci riesca subito, ma col tempo ci riuscirai. Se qualche notte hai paura, svegliami senza problemi, parleremo un po’ insieme.

Alcuni bambini hanno fantasie di riunificazione che li portano a fare dei tentativi per rimettere insieme i genitori, per convincerli a riconciliarsi. A volte, più o meno inconsciamente, possono anche creare le condizioni per un incontro: combinando qualche guaio, andando male a scuola, rifiutandosi di tornare a casa dopo le vacanze, ecc. In questi casi, pur mostrando comprensione, bisogna essere fermi.

D. Voglio che papà torni a casa con noi…
R. So che ti dispiace, lo capisco… ma nella vita ci sono tanti cambiamenti e bisogna imparare ad affrontarli. Adesso ti sembra difficile, ma man mano ti abituerai. Anche nonna mi ha detto che tu vorresti che tornassimo insieme, ma questo purtroppo non è più possibile, davvero. Tu però puoi incontrarti con papà  e sentirlo al telefono ogni volta che lo desideri.

Le cose si complicano quando uno dei due genitori non accetta la separazione. Un figlio può allora farsi interprete del desiderio del genitore che più soffre per la separazione escogitando “soluzioni” per incontri. Anche in questi casi è importante scoraggiarlo, chiarendo che sono questioni che riguardano soltanto la coppia. Fino a quando un bambino non rinuncia ai tentativi di conciliazione, resta teso, inquieto e non si adatta al cambiamento.

Passato un periodo iniziale, più o meno lungo, generalmente, i figli, si adattano al nuovo stile di vita. Per facilitare l’adattamento è bene sottolineare gli aspetti positivi della nuova condizione.

D. Preferivo fare le vacanze con tutte e due…
R. Certo, eri abituato così… ma cerchiamo di vedere anche i lati positivi: fai due vacanze, vedi luoghi diversi, conosci persone diverse, ti abitui a viaggiare. Natale e compleanno li festeggi due volte… molti sarebbero contenti di raddoppiare le feste, non credi?
D. Io qui ho tutti i miei giocattoli, nella casa di papà non ci sono le mie cose…  
R. Man mano porterai dei giocattoli nella casa di papà, un pigiama, degli abiti, dei libri che resteranno lì e che, se vorrai, qualche volta porterai da una casa all’altra. Chi l’ha detto che bisogna avere soltanto una cameretta? Avrai due camerette, non una! Adesso ti sembra strano perché non ci sei abituata, ma tra un anno o due ti sembrerà normale. Avrai l’impressione di essere sempre vissuta così. L’importante è che tu ti senta a casa anche da papà. Se ti senti un ospite in visita, lo devi dire a me e a tuo padre.

Per impostare correttamente il dialogo sul tema del divorzio, della separazione, serve conoscere le esigenze dei bambini nelle diverse età.  Se si seguono le linee guida indicate nel box  i figli superano più facilmente la fase di emergenza e si adattano man mano alla nuova situazione.